La vitamina D contribuisce al sostegno della salute ossea e assicura che l’organismo assorba e mantenga adeguati livelli di calcio e fosforo, entrambi essenziali per la formazione di ossa robuste. Inoltre, questo ormone svolge un ruolo nella risposta del sistema immunitario e sempre più ricerche scientifiche lo associano al benessere mentale del bambino.
La vitamina D
La vitamina D è un nutriente indispensabile per la costruzione e il mantenimento di ossa sane nell’organismo. Ciò è attribuibile alla capacità dell’organismo di assorbire il calcio, componente primario dell’osso, solo in presenza di vitamina D. Le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e neuroprotettive favoriscono la salute del sistema immunitario, la funzionalità muscolare e l’attività delle cellule cerebrali.
Durante l’esposizione alla radiazione solare, il 7-deidrocolesterolo presente nella cute assorbe le radiazioni UVB e viene convertito in previtamina D3, che successivamente si isomerizza in vitamina D3 (o colecalciferolo). Il colecalciferolo, di per sé, non è una sostanza biologicamente attiva, quindi viene captato dal fegato, dove subisce un processo di metabolizzazione che lo trasforma in 25-idrossivitamina D3 (25-OH-D3); la 25-OH-D3 origina non solo dalla trasformazione del colecalciferolo, ma anche dal metabolismo dell’ergocalciferolo (vitamina D2), il quale proviene esclusivamente da fonti alimentari.
La quantità di vitamina D sintetizzata dalla pelle è condizionata da molteplici fattori, quali l’orario della giornata, la stagione, la latitudine e la pigmentazione cutanea; a seconda della posizione geografica e delle abitudini di vita, infatti, la produzione di vitamina D può subire una diminuzione o risultare completamente inibita durante i mesi invernali, a causa di un minor tempo di esposizione solare. Inoltre, l’uso di protezioni solari – sempre raccomandate in caso di esposizione al sole – è in grado altresì di ridurre la sintesi di vitamina D.
Le fonti alimentari di questo ormone sono limitate (saranno prese in esame nella sezione specifica) e non di rado il pediatra raccomanderà la somministrazione di integratori per garantire ai propri figli il corretto apporto quotidiano di questa vitamina.
Infine, la ricerca scientifica considera l’integrazione di vitamina D come cura o prevenzione di un gran numero di patologie.
Perché la vitamina D è importante nei bambini
Si ritiene, comunemente, che un adeguato consumo di latte e un’attiva esposizione all’aria aperta, e quindi ai raggi solari, siano sufficienti a garantire una corretta assunzione di vitamina D nei bambini; tuttavia, le evidenze scientifiche suggeriscono che questo assunto potrebbe essere errato.
Diverse ricerche, infatti, indicano che un significativo numero di bambini non raggiunge i livelli ottimali di vitamina D. Cambiamenti nello stile di vita e dell’uso di protezioni solari, si riflettono anche nei dati relativi alla popolazione pediatrica; specificamente, si stima che una percentuale del 15% di bambini di età compresa tra 1 e 11 anni presenti una carenza di questa vitamina, con percentuali che aumentano al 17% negli adolescenti e al 32% nei giovani adulti.
La vitamina D è essenziale per il mantenimento della salute ossea, prevenendo condizioni che riguardano lo sviluppo scheletrico e la densità ossea (come ad esempio il rachitismo), per una corretta dentizione, facilitando l’assorbimento e il ritenimento di calcio e fosforo, fondamentali per l’integrità dello scheletro. Inoltre, una carenza di vitamina D è associata a un aumentato rischio di fratture in età più avanzata.
Oltre alla funzione scheletrica, infine, la vitamina D interviene nei meccanismi di risposta del sistema immunitario (quindi una maggiore resistenza alle infezioni) e sono state dimostrate correlazioni con il benessere psichico, sia nei bambini che negli adulti.
Quanta vitamina D garantire al bambino quotidianamente?
È necessario che tutti i bambini assumano vitamina D già da subito dopo la nascita. Secondo le attuali raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics (AAP):
- i neonati di età inferiore ai 12 mesi richiedono una dose giornaliera di 400 UI di vitamina D;
- i bambini più grandi, compresi i ragazzi in età prescolare e gli adolescenti, necessitano di 600 UI di vitamina D al giorno.
Fonti alimentari di Vitamina D e importanza dell’integrazione
Le fonti alimentari naturalmente apportatrici di vitamina D3 sono limitate. Le principali sono la carne di pesci grassi e gli oli di fegato di pesce. Quantità minori si trovano in tuorli d’uovo, formaggi e fegato di manzo. Alcuni funghi contengono vitamina D2 e, inoltre, certi funghi in commercio presentano quantitativi maggiori di D2 a seguito di un’esposizione intenzionale a elevate quantità di luce ultravioletta. Numerosi alimenti e integratori vengono arricchiti con vitamina D, come i prodotti lattiero-caseari e i cereali.
In sostanza, tra le fonti alimentari arricchite o naturalmente ricche di vitamina D si annoverano:
- olio di fegato di merluzzo;
- salmone;
- pesce spada;
- tonno;
- succo d’arancia fortificato con vitamina D;
- latti di origine animale e vegetale fortificati con vitamina D;
- sardine;
- fegato di manzo;
- uova (tuorlo);
- cereali fortificati.
La supplementazione di vitamina D riveste un ruolo significativo, considerando che la maggior parte dei bambini non è in grado di assumerne una quantità sufficiente esclusivamente attraverso l’alimentazione.
In particolare, i lattanti allattati al seno (il latte materno contiene basse quantità di vitamina D) dovrebbero ricevere un adeguato apporto di vitamina D tramite un’integrazione con dosaggio di 400 UI al giorno.
Per i neonati alimentati con latte artificiale il fabbisogno rimane identico. Qualora un bambino o un adolescente non assuma una quantità sufficiente di vitamina D con la dieta, potrebbe essere opportuna un’integrazione.
In merito all’assunzione di un integratore di vitamina D per i bambini, esistono diverse formulazioni adatte anche ai neonati. Le vitamine masticabili sono generalmente considerate sicure per i bambini di età superiore ai tre anni che sono in grado di masticare cibi solidi. Per i neonati allattati al seno o con biberon, invece, le formulazioni liquide rappresentano l’opzione preferibile; esistono preparazioni liquide o soluzioni in gocce liquide che forniscono l’apporto raccomandato di 400 UI. Come per i farmaci, anche gli integratori vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini.
Possibili controindicazioni e sovradosaggio
Assunta in dosi appropriate, la vitamina D è generalmente ritenuta sicura. Tuttavia, l’ingestione di quantità eccessive di vitamina D tramite integratori può risultare dannosa. Individui di età superiore ai 9 anni, adulti, donne in gravidanza e in allattamento che assumono oltre 4.000 UI giornaliere di vitamina D possono manifestare i seguenti sintomi o disturbi:
- nausea e vomito;
- ridotto appetito e perdita di peso;
- stipsi;
- debolezza;
- confusione e disorientamento.
Per questo motivo, è sempre raccomandato un consulto medico o pediatrico prima di intraprendere un percorso di integrazione. Lo specialista, infatti, saprà valutare le esigenze individuali del paziente e consigliare le corrette dosi da assumere a seconda dello specifico caso.
Integratori di vitamina D2 e D3: quali scegliere?
La vitamina D2, o ergocalciferolo, è sintetizzata dalle piante ed è presente in alimenti arricchiti e alcuni integratori. La vitamina D3, o colecalciferolo, invece, è prodotta naturalmente nell’organismo umano ed è presente negli alimenti di origine animale. Persiste un dibattito in merito all’efficacia della vitamina D3 rispetto alla D2 nell’incrementare i livelli nel sangue della vitamina.
Una meta-analisi di studi controllati randomizzati, che ha confrontato gli effetti degli integratori di vitamina D2 e D3 sui livelli ematici, ha evidenziato una tendenza degli integratori di D3 a innalzare in misura maggiore e a mantenere più a lungo la concentrazione sierica rispetto alla D2. Alcuni esperti considerano la vitamina D3 la forma preferibile, in quanto è prodotta naturalmente dall’organismo e presente nella maggior parte degli alimenti che contengono naturalmente la vitamina.
In sintesi
In conclusione, la vitamina D rappresenta un elemento essenziale, in ogni fase della vita, per il corretto sviluppo fisico e il mantenimento della salute nelle fasi di crescita, intervenendo attivamente non solo nella formazione e nel mantenimento di una struttura ossea robusta, ma influenzando anche il sistema immunitario e il benessere psicologico. L’assorbimento di questa vitamina, sia attraverso la sintesi cutanea indotta dall’esposizione solare sia mediante l’assunzione dietetica, si rivela spesso insufficiente, in particolare nei bambini e negli adolescenti, rendendo così necessaria un’attenta considerazione riguardo l’integrazione. I consigli e le linee guida dell’American Academy of Pediatrics sottolineano l’importanza di garantire un adeguato apporto quotidiano di vitamina D fin dai primi mesi di vita, con specifiche raccomandazioni relative alla dose necessaria a seconda dell’età. La limitata disponibilità di fonti alimentari naturalmente ricche in vitamina D3, unita con gli stili di vita contemporanei e l’uso diffuso di protezioni solari, sottolinea ulteriormente la rilevanza di un’integrazione mirata per prevenire carenze potenzialmente dannose per lo sviluppo fisico e la salute generale.
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